Scirocco: storia della coupé Volkswagen dal fascino unico
Una combinazione di design accattivante, motorizzazioni potenti e feature tecniche all’avanguardia. Stiamo parlando di Scirocco, l’iconica coupé firmata Volkswagen che ha conquistato il mercato automotive per quattro decenni a partire dalla prima serie uscita negli anni ’70. Qui ti raccontiamo la sua storia, dalle origini fino al 2017, anno in cui si è ufficialmente conclusa la sua (gloriosa) produzione.
1974: le origini di Scirocco
Possiamo farlo anche noi. E meglio. Correva l’anno 1971 e a Wolfsburg i tempi erano maturi per iniziare la progettazione e lo sviluppo di una coupé capace di non passare mai inosservata ed entrare nella storia.
"Volkswagen aveva pensato di costruire una coupé di classe A già alla fine degli anni '60", afferma Eberhard Kittler, direttore della Volkswagen AutoMuseum Foundation. "La prima concept car è stata completata alla fine del 1973 e un anno dopo la Scirocco è arrivata sul mercato, due mesi prima della Golf"."
La prima Scirocco venne dunque presentata nel 1974. L’obiettivo era sostituire la Karmann Ghia Type 14 Coupé e competere al meglio con le vetture della stessa categoria presenti in quel momento sul mercato come la Ford Capri e la Opel Manta.
Il design degli esterni venne affidato al geniale Giorgetto Giugiaro, ideatore anche della Golf prima serie. Il risultato fu una coupé a due volumi dai profili minimali, sinuosi, eleganti, inconfondibili. Capaci di conquistare al primo sguardo e superare brillantemente la prova del tempo, diventando da subito un classico.
Nel 1976 venne presentata la versione sportiva di Scirocco, la prima vera GTI della storia Volkswagen, con propulsore 1.6 da 110 cavalli e una velocità massima di 185 km/h, anche in questo caso anticipò di pochissimo il debutto sul mercato della Golf GTI prima serie. Presentava un volante sportivo, una console centrale dotata di contagiri, orologio e indicatore di temperatura dell’olio, sedili sportivi rivestiti con il celeberrimo tessuto a quadri. La versione GLI, top di gamma, aveva anche i vetri oscurati, i sedili anteriori regolabili e le portiere rivestite internamente.
Due anni dopo ci fu il primo restyling che prevedeva paraurti in plastica, un look rinnovato per frecce e fari posteriori e soprattutto due nuove motorizzazioni: un 1.3 con 60 CV e un 1.6 con 85 CV.
Con più di 500.000 esemplari venduti in tutto il mondo dal 1974 al 1981, la Scirocco MK1 diventò una delle auto più popolari e iconiche dell’epoca: sinonimo di sportività, innovazione e piacere di guida.
1981: Scirocco Mk2
Nel 1981, in collaborazione con la Karmann, Volkswagen rivide completamente il design della Scirocco MK2 con l’obiettivo di ottenere un bagagliaio più capiente e un abitacolo più spazioso.
La seconda serie di Scirocco debuttò con quattro diverse motorizzazioni: un motore 1.3 con 60 CV, un 1.6 con 75 CV, un 1.8 con 112 CV. Poi nel 1982 si aggiunse un’ulteriore motorizzazione che prevedeva un 1.8 da 90 CV.
Nel 1984 venne presentata la Scirocco GTX, una seconda versione sportiva, identica alla GTI dal punto di vista meccanico, ma caratterizzata da un’estetica più aggressiva: la vettura era dotata di doppio alettone posteriore, cerchi in lega, spoiler anteriore e vetrofania con il nome “Scirocco” sul lunotto posteriore.
Dopo oltre 340.000 esemplari venduti, nel 1988 cessò la produzione della Scirocco Mk2 rimpiazzata da un nuovissimo ambizioso coupé, la Corrado. Ma questa è un’altra storia di cui sicuramente ti parleremo in futuro.
2008: la terza serie di Scirocco
Dopo una lunga pausa di 20 anni, nel 2008 Volkswagen lanciò la terza generazione della Scirocco che rimase sul mercato fino al 2017. Scirocco Mk3 prese ispirazione dalla suggestiva concept car Iroc. Il suo design, affidato a Walter De Silva, conquistò subito con le sue linee affusolate, il muso basso, le fiancate muscolose e i finestrini posteriori più stretti verso la fine, capaci di slanciare l’intero profilo laterale. L’abitacolo, più spazioso rispetto alle versioni precedenti, era caratterizzato da quattro sedili sportivi singoli che donavano grinta e carisma.
Le motorizzazioni disponibili erano quattro di cui tre turbo benzina e un diesel. Partiamo dai benzina: 1.4 TSI da 122 CV con una velocità massima di 200 km/h e un’accelerazione da 0 a 100 km/h in 9,8 secondi. Lo stesso motore era disponibile anche con compressore volumetrico con una potenza di 160 CV. Il terzo motore benzina era il 2.0 200 CV che raggiungeva i 100 km/h in 6,1 secondi e una velocità massima di 240 km/h. Passando invece alla versione diesel, il motore a gasolio era un 2.0 TDI 140 CV che raggiungeva una velocità massima di 207 km/h.
La produzione della Scirocco terza serie si concluse nell'autunno del 2017, con oltre 272.000 esemplari venduti e 43 anni di successi e sportività che hanno segnato in modo indelebile la storia delle coupé.